La diagnosi di celiachia richiede la valutazione di 5 aspetti clinici, che devono “incastrarsi” come le tessere di un puzzle.
La biopsia intestinale è senza dubbio il passaggio più temuto nel percorso diagnostico della celiachia, perché è un accertamento invasivo.
Consiste infatti nel prelevare, durante una endoscopia digestiva (gastroscopia), alcuni piccolissimi frammenti di mucosa intestinale che, osservati e studiati al microscopio, consentono di verificare l’effettiva presenza di danni e di quantificarla, confermando o escludendo la diagnosi.
A tutt’oggi la biopsia è indispensabile per arrivare alla diagnosi nel caso di pazienti adulti.
Nei bambini, invece, dal 2012 non sempre la diagnosi di celiachia richiede di eseguire la biopsia intestinale: grazie alle Linee-Guida pubblicate nel 2012 dall’ESPGHAN (European Society for Paediatric Gastroenterology Hepatology and Nutrition) in molti casi (non sempre) la diagnosi è possibile con l’aiuto dei soli esami di laboratorio. Il percorso diagnostico deve però essere corretto e rispettare esattamente il protocollo.
L’ambulatorio di Gastroenterologia Pediatrica dell’Ospedalino Koelliker offre una professionalità particolarmente specializzata in tema di celiachia, che è anche Consulente Scientifico della Associazione Italiana Celiachia (A.I.C.) sezione Piemonte .