Cos'è?
La sindrome X Fragile (Sindrome FRAXA o Sindrome di Martin-Bell) è la più importante causa di disabilità intellettiva di natura ereditaria: ritardo psicomotorio (per lo più di grado moderato/severo), disturbi dell’apprendimento, con possibilità di disturbi dello spettro autistico e di epilessia.
La Sindrome dell’X Fragile è causata da un’anomalia (“mutazione”) di un gene (gene FMR1) che è situato sul cromosoma X e da cui dipende la produzione di una proteina, chiamata FMRP, cruciale per lo sviluppo delle strutture del cervello.
Il gene FMR1 ha una particolare caratteristica: ad una estremità del gene c’è un piccolissimo pezzettino di DNA (una “tripletta”) che si ripete decine di volte.
Più volte la tripletta è ripetuta e peggio è: le manifestazioni cliniche sono del tutto assenti se la tripletta è ripetuta al massimo 54 volte; i sintomi sono assenti o molto lievi se la tripletta è ripetuta da 55 a 200 volte (in tal caso si parla di premutazione) mentre se le ripetizioni sono più di 200 (mutazione completa) si ha la Sindrome dell’X-Fragile: in quest’ultimo caso l’eccesso di triplette rende “fragile” il cromosoma X, fino a provocarne la rottura.
Quanto è frequente?
La sindrome interessa un bambino maschio ogni 2500/5000 e una bambina femmina ogni 4000/8000.
Le femmine con sindrome X fragile possono non avere sintomi o avere sintomi più o meno lievi (perché le femmine hanno due cromosomi X e 1 solo dei due ha l’anomalia).
I maschi, invece, possono avere la forma più grave.
Le donne con mutazione completa trasmettono la sindrome al 50% dei figli maschi.
La condizione di premutazione è una situazione genetica instabile perché il numero di triplette può aumentare da madre a figlio: una donna portatrice della premutazione ha il 50% di possibilità di avere un figlio con sindrome X fragile (più di 200 triplette) in ogni successiva gravidanza.
Le cure
Non esiste una cura che consenta la guarigione.
La terapia psicomotoria, la logopedia, la terapia cognitivo-comportamentale e la terapia occupazionale sono strumenti utili al potenziamento delle abilità e al miglioramento della qualità di vita, mirate a rendere autonome le persone malate. I bambini con X-Fragile, inoltre, possono trarre giovamento dal sostegno scolastico.
Alcuni aspetti clinici (ad esempio epilessia, deficit di attenzione ed iperattività) possono richiedere un trattamento farmacologico.
La ricerca delle portatrici
La gravità della malattia fa sì che, per le donne in età fertile, la possibilità di sapere se sono portatrici di mutazione o premutazione per X-Fragile sia meritevole di considerazione, anche perché l’anomalia genetica si associa ad una minore riserva ovarica e ad una menopausa precoce.
Cosa può fare una coppia in cui la donna è portatrice?
La coppia può decidere di non avere figli per vie naturali e ricorrere alla procreazione medicalmente assistita (fertilizzazione in vitro seguita da diagnosi genetica sull’embrione: vengono impiantati solo gli embrioni che il test genetico ha diagnosticato non affetti da Sindrome X Fragile).
In caso di gravidanza, si possono fare accertamenti per conoscere la presenza o assenza della malattia nel feto attraverso la diagnosi prenatale. In presenza della malattia, si può prendere la decisione ritenuta più appropriata rispetto alle convinzioni personali e alle circostanze: continuare o interrompere la gravidanza.