MORSO INCROCIATO
Capita spesso di visitare bambini in dentizione decidua o mista con denti ben allineati; in realtà in età pediatrica, l’attenzione non deve essere dedicata all’allineamento dentario, ma ai rapporti trasversali dei denti ed al rapporto tra il mascellare superiore e la mandibola.
Anche con “denti dritti”, si può essere in presenza di morso incrociato, ovvero di un rapporto anomalo delle cuspidi dentarie, dove i denti superiori chiudono internamente rispetto agli inferiori.
Il morso incrociato può essere monolaterale, bilaterale, anteriore e/o posteriore.
E’ importante intercettare il prima possibile tale malocclusione, in quanto il morso incrociato causa asimmetrie scheletriche e muscolari e può inoltre portare il bambino ad assumere atteggiamenti posturali errati del capo e, di conseguenza, del corpo.
Fig 1. Morso incrociato anteriore e posteriore (malocclusione di III classe)
MORSO APERTO ANTERIORE
Abitudini viziate come la deglutizione atipica infantile, ed il succhiamento del dito, possono causare il morso aperto anteriore, ovvero il mancato contatto dentario anteriore, molte volte associato al morso incrociato.
Fig 2. Morso aperto anteriore associato a morso incrociato
Fig 3. Morso aperto anteriore
Fig 4 deglutizione atipica infantile
In questi casi è opportuno consigliare al paziente una visita ortodontica e logopedica.
Il morso aperto anteriore ha come conseguenze la mancata auto-detersione durante la masticazione, con maggiori possibilità di carie dentarie, motivo per il quale il paziente necessita di controlli odontoiatrici frequenti ed istruzioni all’igiene dentaria.
Associato al morso incrociato ed al morso aperto si associa solitamente la facies adenoidea: faccia lunga e stretta, tendenza al retrognatismo mascellare e mandibolare, narici strette, labbro superiore ipotonico, muscolo mentoniero ipertonico, postura linguale bassa, iperemia e ipertrofia gengivale, maggior rischio di riportare carie, affollamento dentario.
E’ opportuno in tal caso abbinare alla visita ortodontica anche le valutazioni ORL e logopedica.
Fig 5. Facies adenoidea
LA TERAPIA ORTODONTICA
Tra i 4 e gli 8 anni la terapia ortodontica che si esegue è di tipo intercettivo con l’obbiettivo di migliorare e, talvolta, di risolvere problemi strutturali e miofunzionali di particolare entità (precedentemente descritti). La terapia intercettiva rappresenta una prima fase a cui spesso segue una seconda fase ortodontica, una volta ultimata la permuta dentaria. Durante il periodo di dentatura mista bisogna continuare a monitore la crescita del piccolo paziente.
In fase di correzione intercettiva si utilizzano principalmente apparecchi ortodontici mobili funzionalizzanti e, in alcuni casi specifici, apparecchi fissi come gli espansori palatini.
Nel periodo tra i 9 e i 12 anni, in attesa della fine della permuta dentaria, si correggono malocclusioni funzionali non intercettate in età precoce e malocclusioni scheletriche utilizzando apparecchi tipo ortopedico.
A permuta dentaria terminata gli apparecchi solitamente utilizzati sono di tipo fisso o mascherine trasparenti.
E’ comunque consigliato fare eseguire viste ortodontiche annuali a partire dall’inizio della permuta dentaria (circa 6 anni), anche in assenza di malocclusioni scheletriche evidenti.
Con qualsiasi apparecchio ortodontico il paziente pediatrico può avere, inizialmente, alcune difficoltà come ad esempio:
- aumento della salivazione
- dolore ai denti
- presenza di afte
- presenza di piccole ulcere
- scarsa igiene
- alitosi