Si può pensare che si tratti di una malattia rara, ma non è così. La celiachia colpisce all’incirca una persona ogni 100, con maggiore prevalenza nel sesso femminile (circa 2 volte più colpito del maschile): in Italia si tratta quindi di circa 600.000 persone celiache, di cui 400.000 donne o bambine.

In Piemonte, sono circa 15.000 i celiaci diagnosticati, come risulta dal sito della Associazione Italiana Celiachia (A.I.C.) sezione Piemonte .

Purtroppo solo poco più di un terzo dei celiaci sa di esserlo: in Italia, ad esempio, il numero di celiaci diagnosticati nel 2019 è stato esattamente di 225.418 soggetti* .

E’ quello che viene definito come l’iceberg della celiachia: come l’iceberg emerge dall’acqua solo per una minima parte e la grossa massa è sommersa, così la parte di celiachia che “vediamo” (i casi diagnosticati) è molto più piccola della parte “nascosta” (i casi non diagnosticati).

Gli episodi di mal di schiena tra i giovani sono in aumento: come riporta lo studio di salute pubblica del BMC Public Health condotto in 28 Paesi, si stima che a soffrirne sono il 37 % dei ragazzi tra i 10 e i 17.

Perché 2 celiaci su 3 non hanno la diagnosi?

Innanzitutto perché molti soggetti affetti da celiachia non hanno sintomi o hanno sintomi molto sfumati, tali da non essere considerati meritevoli di una valutazione medica (peccato, però, che le conseguenze sulla salute non siano proporzionalmente lievi!).

Poi perché i sintomi della celiachia possono essere moltissimi e “strani”, spesso non correlati all’apparato digerente, così da trarre in inganno anche i medici, che possono non pensare alla causa giusta.

Qualche esempio? Aree di pelle biancastra perché senza colore (“vitiligine”), globuli rossi troppo grandi per mancanza di Vitamina B12 (“anemia megaloblastica”), enzimi epatici troppo alti nel sangue senza una spiegazione (“iper-transaminasemia”), difficoltà ad iniziare una gravidanza (“infertilità”): sono solo una piccola parte del lungo elenco di disturbi che dovrebbero fare “suonare un campanello di allarme” nei confronti della malattia celiaca

E’ dimostrato che se la diagnosi di celiachia viene ricercata anche quando i sintomi sono sfumati o strani (“atipici”) il numero dei malati senza diagnosi (e senza cura) diminuisce.

L’aggiornamento professionale dei medici e la loro sensibilizzazione è alla base di molte iniziative di formazione professionale, ma è importante anche la conoscenza del problema da parte delle persone “non addette ai lavori”.

Può lo zaino essere una delle cause del dolore alla schiena? Se è troppo pesante o non viene indossato correttamente, sì.

Come spiega il Dott. Larosa – Responsabile del centro Koelliker Fisio – “lo zaino può comportare contratture muscolari e posture scorrette, e incidere sulla salute della schiena dei ragazzi.”

L’ambulatorio di Gastroenterologia Pediatrica dell’Ospedalino Koelliker offre una professionalità particolarmente specializzata in tema di celiachia, che è anche Consulente Scientifico della Associazione Italiana Celiachia (A.I.C.) sezione Piemonte .

 

*Fonte: Relazione annuale al Parlamento sulla Celiachia