L’assenza del “ruttino” è preoccupante? Ogni quanto è indicato allattare? Come conservare in modo sicuro il latte? Sono queste e molte altre le domande sull’allattamento che mamme e papà rivolgono ai nostri Specialisti in Neonatologia, sempre pronti a dare consigli utili nell’ambito della puericultura.

Sono diversi infatti i piccoli accorgimenti che è possibile mettere in pratica nella quotidianità tra mamma e neonato per rendere più efficace, sicuro e sereno l’allattamento.

Per esempio, non tutti sanno che per mantenere un buon apporto di latte da entrambe le mammelle è consigliabile alternare il seno da offrire al bambino, che normalmente segnala di essere sazio staccandosi in maniera autonoma.

Una errata credenza, inoltre, fa si che dopo il pasto il genitore si aspetti il cosiddetto “ruttino”, ovvero l’emissione dell’aria introdotta durante la poppata spesso associata al rigurgito di piccole quantità di latte. In realtà il ruttino non è obbligatorio, e la sua assenza non significa che il latte non è stato correttamente digerito.

Ecco allora alcuni suggerimenti, chiarimenti e consigli sia per chi allatta al seno che per chi si affida al tiralatte, direttamente dai nostri specialisti.

Allattamento al seno: alcuni consigli dai nostri specialisti

  • Attaccate il bambino al primo seno e lasciatelo succhiare a volontà. Quando si stacca spontaneamente offritegli l’altra mammella per verificare se sia sazio o abbia bisogno di nutrirsi ulteriormente
  • Alternate il seno con cui cominciate la poppata
  • Se dovete interrompere la suzione inserite delicatamente il dito mignolo nell’angolo della bocca del piccolo e allontanatelo solo quando la apre
  • A fine pasto tenete il bambino in posizione semi-seduta per favorire i “ruttini”
  • Non è necessaria una particolare igiene del capezzolo. Creme e lozioni non sono utili né per la sua pulizia né per la prevenzione delle ragadi e possono interferire con l’allattamento perché alterano il sapore e l’odore della pelle. È quindi sufficiente seguire una normale igiene quotidiana perché la lubrificazione e protezione del capezzolo sono garantite dalle secrezioni delle ghiandole di Montgomery che si trovano nell’areola e che aumentano di volume durante la gravidanza e l’allattamento
  • Indossate indumenti leggeri, traspiranti, non stretti.

Con quale frequenza allattare?

È questa un’altra domanda comune tra i neo-genitori. Il consiglio in questi casi è di non stabilire degli orari rigidi per i pasti, ma effettuare un “allattamento su richiesta”, ovvero ogni volta che il bambino lo desidera, senza farlo attendere eccessivamente perché non sia troppo affamato e non si attacchi in modo frenetico.

 Piccoli accorgimenti per la suzione:
  • Attaccate il bambino ogni volta che dimostra di avere fame, cioè quando gira la testa alla ricerca del seno, si lecca le labbra e si succhia le mani. Non aspettate necessariamente che il piccolo pianga
  • È possibile, soprattutto all’inizio, che il bambino voglia attaccarsi al seno molto spesso: non preoccupatevi ed assecondatelo. Lo stimolo più importante per la produzione del latte è proprio la suzione (quindi quanto più si attacca al seno tanto più latte verrà prodotto)
  • Con il tempo generalmente le poppate si distanziano. Tenete comunque presente che possono essere necessarie anche 5 o 6 settimane per raggiungere un equilibrio tra la produzione di latte e la quantità di latte desiderata dal bambino.

Estrazione del latte materno: come conservarlo e scaldarlo?

Talvolta il latte materno deve essere estratto, per esempio in presenza di ingorgo mammario o qualora si voglia alimentare il bambino anche in assenza della mamma, ad esempio quando riprende a lavorare. In questi casi si può ricorrere alla spremitura manuale del seno, o utilizzare il tiralatte (è consigliabile acquistare quello elettrico).

Qualche indicazione per la conservazione e l’utilizzo:
  • Mettete il latte in un contenitore pulito, lavato e sterilizzato, che possa essere coperto
  • Se vi è comodo potete spremere il latte direttamente nel contenitore
  • È consigliabile utilizzare contenitori di plastica
  • Riempite ciascun contenitore solo con la quantità di latte corrispondente ad una poppata
  • Conservate il latte per non più di 8 ore a temperatura ambiente, per non più di 72 ore in frigorifero e non più di tre mesi nel freezer
  • Scongelatelo in frigorifero o in acqua fredda, non a temperatura ambiente
  • Scaldatelo mettendo il contenitore a bagnomaria in una ciotola di acqua calda.
  • Intiepidite soltanto la quantità di latte che userete durante il pasto in quanto una volta scaldato non sarà più conservabile.

Per qualsiasi informazione l’ambulatorio di Neonatologia dell’Ospedalino a disposizione di tutti i genitori, che possono prenotare una visita neonatologica direttamente online, attraverso la APP Prenoting Koelliker o chiamando il centralino al numero 011 6184511. Per scoprire tutte le informazioni sulla Neonatologia e sulle nostre prestazioni visita la pagina dedicata.