I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie lievi, (circa il 15% dei comuni raffreddori sono dovuti a coronavirus), moderate fino ad arrivare a sindromi respiratorie più gravi.
Il Cov2, coronavirus responsabile dell’attuale pandemia, penetra nell’organismo attraverso le goccioline di saliva e si lega attraverso proteine di membrana chiamate spike ad un recettore chiamato ACE2 con un’affinità di almeno dieci volte superiore rispetto ai precedenti coronavirus. Ciò determina una contagiosità maggiore rispetto a quella osservata per altri coronavirus responsabili di epidemie nel passato a fronte di una letalità (numero di morti sul totale dei malati) sensibilmente inferiore.
La Prof.ssa Silvana Martino, Pediatra Immunologa e Reumatologa, ci spiega perché i bambini sviluppano il virus in maniera asintomatica.
Quali sono i sintomi in età pediatrica?
I sintomi più frequenti della malattia da coronavirus 19 in età pediatrica sono febbre, tosse, faringite, più raramente disturbi gastroenterici quali diarrea e vomito. La malattia si manifesta in forma asintomatica, paucisintomatica e lieve nel 97-98% dei casi, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità aggiornati al 12 ottobre 2020; sono, comunque, segnalati pochissimi casi di una forma severa di COVID-19 che include la sindrome multisistemica infiammatoria.
La letalità è bassissima.
Pur essendo passati da un 3% di segnalazioni di casi pediatrici nei mesi scorsi ad un 16% secondo le ultime segnalazioni dell’Istituto Superiore di Sanità (12 ottobre 2020), rimane costante l’altissima percentuale di casi asintomatici o lievi (97-98%).
Perché l’infezione da Covid è lieve in età pediatrica?
- Differenza del sistema immune: vi è una fisiologica evoluzione del sistema immune che, relativamente immaturo alla nascita, si evolve durante la vita per l’esposizione ai tanti antigeni estranei che incontra (soprattutto in età pediatrica) andando, poi, incontro con il tempo ad involuzione sia numerica che funzionale. Questo è il motivo della maggiore protezione in età pediatrica e della maggiore vulnerabilità nella tarda età.
- Minore suscettibilità dei bambini a infettarsi per una cross-protezione specifica (presenza di anticorpi secreti per altri coronavirus che hanno dato infezione in precedenza) o per una protezione non specifica (presenza di anticorpi secreti per infezione di altri virus respiratori, che i bambini incontrano più frequentemente degli adulti).
- La presenza di altri virus simultaneamente sulla mucosa delle vie respiratorie, comune nei bambini, può limitare la crescita di SARS-Covid 2 con un meccanismo di interazione e competizione, per cui i bambini pur infettati hanno una bassa carica virale. E’ ampiamente documentata la correlazione tra carica virale e gravità della malattia.
- La minore espressione del recettore ACE2 nei bambini potrebbe contribuire a minore invasione del virus e quindi a forme meno gravi.
Come proteggersi?
Dal momento che è ampiamente documentato che le persone asintomatiche possono, a qualsiasi età, trasmettere il virus e quindi diventare fonte importante di infezione, l’uso della mascherina facciale è estremamente utile anche in età pediatrica unitamente alle altre misure di prevenzione quali il lavaggio frequente delle mani e il distanziamento fisico (anche se più difficile da ottenere in età pediatrica).
Per ottenere la massima compliance dai bambini deve essere loro spiegato chiaramente il motivo per cui bisogna indossare correttamente la mascherina senza tentativi di rimozione.