Potrebbe sembrare strano, ma la febbre rappresenta una difesa. Quando un germe entra nel corpo umano provoca la liberazione di sostanze (chiamati pirogeni) che aumentano la temperatura corporea aiutando il lavoro delle difese immunitarie: più alta è la temperatura del corpo più difficile è per i germi sopravvivere.

Per questo possiamo definire la febbre una vera e propria difesa, ovvero un meccanismo attivato dal nostro organismo per proteggerci. Non bisogna dunque averne paura, anche quando è alta: non c’è sempre  correlazione fra il livello della febbre e la gravità della malattia.

Misurare la febbre dei bambini

La temperatura del bambino va misurata correttamente tenendo conto anche della sua età: il termometro auricolare, per esempio, è raccomandato solo dopo il primo mese di vita e solo se si ha una mano esperta. Al contrario, il termometro elettrico a bulbo per una misurazione del cavo ascellare è adatto ai bambini di tutte le età e non richiede particolari competenze. Tutti gli altri tipi di termometro, il mercato ne offre vari, sono sconsigliati.

Farmaci antipiretici per i bambini

I farmaci per abbassare la temperatura, detti appunto antipiretici, vanno somministrati al bambino solo quando alla febbre si accompagna un quadro di malessere generale (per esempio stanchezza, apatia, rifiuto del cibo, nausea, mal di testa, dolore addominale, etc.). Questo tipo di disturbi compare solitamente quando la febbre è molto alta, cioè supera  o i 38,5°/39°.

Non tutti gli antipiretici sono adatti ai bambini: sono solo due i farmaci raccomandati per abbassare la febbre dei bambini, meglio se non associati o combinati. Il primo, è il paracetamolo, somministrabile già a partire dalla nascita. Il secondo è l’ibroprofene, somministrabile solo a partire dai tre mesi di vita.

L’assunzione dell’antipiretico da parte del piccolo è sempre meglio avvenga attraverso la via orale rispetto a quella rettale, perché l’assorbimento rettale è imprevedibile e spesso insufficiente. È inoltre importante rispettare dosi e tempi di somministrazione, perché anche gli antifebbrili, come tutti i farmaci, possono essere tossici se non correttamente utilizzati.

L’efficacia degli antipiretici per prevenire le convulsioni da febbre nei bambini non è dimostrata, e si sconsiglia di ricorrere all’utilizzo di questo tipo di farmaci per prevenire le reazioni febbrili da vaccino. Infine, non vanno usati come antifebbrili per bambini farmaci cortisonici o l’acido acetilsalicilico (conosciuto come “aspirina”).