La diagnosi di celiachia richiede la valutazione di 5 aspetti clinici, che devono “incastrarsi” come le tessere di un puzzle.
Gli esami di laboratorio sono il primo (e fondamentale) aiuto per la diagnosi: consentono di cercare nel sangue la presenza di autoanticorpi (anticorpi “sbagliati” rivolti verso sostanze presenti normalmente nei tessuti del nostro corpo) che sono tipici della celiachia e assenti nei soggetti sani.
Sono esami con nomi complicati (Anti-Transglutaminasi, anti-Endomisio, Anti-Gliadina Deamidata) che funzionano come bandierine segnalatrici (“markers”) della malattia celiaca
Ma attenzione a non commettere il grave errore di iniziare ad escludere o diminuire il glutine dalla dieta prima di eseguire gli accertamenti: in tale caso i markers perdono la loro sensibilità e l’esame diventa inattendibile (o, peggio, falsamente normale) e impedisce di arrivare alla diagnosi.
In età pediatrica è possibile in molti casi giungere alla diagnosi definitiva di celiachia con l’aiuto dei soli esami di laboratorio, senza ricorrere alla biopsia intestinale Il percorso diagnostico deve però essere corretto e rispettare le linee guida europee: pertanto necessita sempre di essere guidato dal medico specialista.
La ricerca dei markers di celiachia viene solitamente eseguita insieme ad altri esami di laboratorio: il dosaggio delle IgA, l’emocromocitometrico, i valori del ferro per ricercare anche, contemporaneamente, evidenza di alterazioni da malassorbimento.
L’Ospedale Koelliker offre un checkup per la diagnosi della celiachia dedicato ai pazienti in età pediatrica.
L’ambulatorio di Gastroenterologia Pediatrica dell’Ospedalino Koelliker offre una professionalità particolarmente specializzata in tema di celiachia, che è anche Consulente Scientifico della Associazione Italiana Celiachia (A.I.C.) sezione Piemonte .