Parte dall’Ospedalino Koelliker il progetto di CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) applicato alla comunicazione medico-paziente in collaborazione con Fondazione Paideia.

L’Ospedalino Koelliler e Fondazione Paideia hanno realizzato insieme un progetto destinato a migliorare l’accoglienza, il benessere e la partecipazione del bambino con difficoltà comunicative. L’efficacia della comunicazione tra paziente e operatore costituisce un aspetto fondamentale nel percorso di cura: quando nel bambino la comunicazione è compromessa è necessario facilitarla acquisendo competenze specifiche

La CAA è l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie che facilitano e aumentano la comunicazione, sia in entrata che in uscita, per le persone con bisogni comunicativi complessi. Immagini, disegni e simboli sono fra gli strumenti più utilizzati dalla CAA.  

Il progetto Ospedalino-Paideia si è articolato in più fasi: innanzitutto le Logopediste di Paideia hanno preso conoscenza dell’Ospedalino e delle sue attività sanitarie attraverso varie visite durante le quali, insieme ai Sanitari (Medici, Infermiere,Tecnici), hanno visionato locali, attrezzature e percorsi: è stata così analizzata la tipologia delle varie attività diagnostiche e terapeutiche pediatriche mettendone a fuoco in particolare gli aspetti più difficili per i bambini con Bisogni Comunicativi Complessi (BCC)

Successivamente, grazie a tali analisi, sono stati messi a punto strumenti di CAA specifici per le attività dell’Ospedalino Koelliker.  Le varie visite specialistiche, gli esami strumentali (ECG, Ecografie, indagini oculistiche, ortopediche, radiologiche…) e gli interventi terapeutici (odontostomatologici, dermatologici, ortopedici…) sono stati tradotti in simboli dalle logopediste Paideia, realizzando 4 tipologie di ausilii: storie sociali, tabelle comunicative, agenda visiva e kit portachiavi 

Utilizzando questi innovativi supporti, i medici, i tecnici e gli infermieri, opportunamente formati, sono quindi in grado di accogliere i bambini, spiegare loro con chiarezza quanto accade durante la visita e trovare insieme strategie per superare preoccupazioni e paure.

I bimbi, a loro volta, capiscono le istruzioni, possono comunicare efficacemente le proprie necessità, hanno la possibilità di fare domande, di rispondere a richieste e sono messi nelle condizioni ottimali per affrontare la visita medica riducendo ansia e stress.

La Dott.ssa Graziana Galvagno, responsabile Ospedalino Koelliker racconta: “L’obiettivo di questo progetto di collaborazione con Paideia è migliorare l’accoglienza, il benessere e la partecipazione del bambino con difficoltà comunicative che si trovi a dover affrontare una visita in ospedale. L’efficacia della comunicazione tra paziente e operatore costituisce un aspetto importante nel percorso di cura: quando nel bambino la comunicazione è compromessa è necessario facilitarla acquisendo competenze specifiche. I nostri professionisti pediatrici hanno frequentato un corso di formazione realizzato ad hoc dalla Logopedista Chiara Ballocco di Fondazione Paideia per sviluppare maggiori competenze di Comunicazione Aumentativa Alternativa e poter utilizzare al meglio i nuovi supporti di cui ci siamo dotati”. 

Chiara Ballocco, logopedista del Centro Paideia, spiega: “La comunicazione tra operatori in ambito ambulatoriale e pazienti con bisogni comunicativi complessi è spesso caratterizzata dalla difficoltà nel comprendere l’altro e nel farsi capire dall’altro. Studiando sul campo le attività dell’Ospedale Koelliker abbiamo creato diversi strumenti che i professionisti sanitari possono utilizzare per comunicare con i pazienti: 16 storie sociali riguardanti i settori di visite specialistiche pediatriche, esami e visite del settore oculistico e dentistico, 13 tabelle a tema riguardanti gli esami e le visite per facilitare la conversazione durante l’esecuzione, 15 agende comunicative, ausili che forniscono le informazioni riguardanti la successione degli step dell’esame o della visita, e 1 kit portachiavi per ogni operatore sanitario coinvolto, tale ausilio fornisce simboli utili per bisogni comunicativi trasversali e veloci. Siamo molto felici di portare avanti questa progettualità, che vede anche un impegno sul fronte della ricerca con una studentessa, Gaia Vecchiattini, che sta dedicando la propria tesi a questo tema e nei prossimi mesi verranno raccolti gli esiti. L’accoglienza parte dal gestire il momento di attesa, spesso faticoso per i bambini con disabilità: per questo i vari reparti sono stati forniti di un piccolo scaffale di libri di narrativa in simboli della CAA per rendere anche questi momenti inclusivi e accoglienti”.

Per i bimbi con bisogni comunicativi complessi l’ideale sarebbe che i genitori fossero informati delle competenze in CAA presenti nell’Ospedalino Koelliker già prima di portare il bambino, così da poterlo preparare all’evento fin dai giorni precedenti. In ogni caso alla porta degli ambulatori pediatrici verrà appesa una cartellonistica che, anche all’ultimo momento, possa informare i genitori e rendere più agevole l’accoglienza e la cura dei piccoli pazienti 

Infine, Paideia ha donato alcuni libri tradotti in simboli che fanno parte del grosso lavoro della Bottega Editoriale della propria Fondazione. Così la Biblioteca della Sala Attesa dell’Ospedalino si arricchisce con un piccolo scaffale di libri in simboli per consentire momenti di lettura accessibile e condivisa.